altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa divisa in due parti: l’avvicinamento al circuito finale e il circuito stesso. La prima parte si svolge prevalentemente lungo la statale Salaria con un percorso abbastanza mosso attraverso l’Appennino caratterizzato particolarmente da gallerie e alcuni restringimenti, ma prevalentemente su strade larghe e mediamente con buona pavimentazione. Da segnalare alcuni attraversamenti cittadini con i consueti ostacoli dell’arredo urbano e al km 167 si entra nel circuito.
Ultimi km
Ultimi chilometri all’interno di un circuito di 17.1 km da ripetere 3 volte. Circuito costituito da una discesa e dalla salita finale connesse da un breve tratto piatto lungo il mare. Ultimi 3 km circa in salita al 7% circa. Arrivo pianeggiante per gli ultimi 100 m su asfalto.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Greccio
Panoramica
Greccio e il suo presepio: una storia che affonda le proprie origini nella notte di Natale del 1223 quando San Francesco, di ritorno dalla Palestina, volle ricostruire proprio qui, in una grotta, la Natività di Betlemme. Un evento unico al mondo che, proprio per la sua singolarità, cambiò radicalmente il destino del piccolo borgo alle pendici del monte Lacerone. Da semplice castrum – chiamato in origine “curtis de Greze” – Greccio diventò nei secoli un punto fermo per migliaia di turisti. Tutto per l’intuizione del Poverello d’Assisi che su questi monti “inventò” il presepio, di cui ricorre quest’anno l’ottavo centenario. Per questa ricorrenza è stato istituito dal Ministero della Cultura un Comitato Nazionale che per tutto il 2023 presenterà importanti eventi culturali, anche internazionali, come il suo debutto lo scorso dicembre, al Peace Center di Betlemme.
Dove si trova Greccio? Collocato a mezza costa della catena boscosa dei monti Sabini, a 705 metri sul livello del mare, il borgo medievale si affaccia sulla Valle Reatina delimitata dalla catena appenninica del Terminillo.
Gastronomia
Contrariamente a quello che tanti pensano, San Francesco d’Assisi non era affatto vegetariano e invitava i suoi frati a servirsi “di tutti i cibi che gli uomini possono mangiare”. Ma il suo piatto preferito era il pasticcio di gamberi e amava anche alcuni dolci come i mostaccioli di mandorle. Il pasticcio, o coppo, di San Francesco è una pietanza basata sulla succulenta polpa di gambero e sul suo saporito succo con l’aggiunta di noci e spezie, che donano ulteriore profumo al piatto, servito in un contenitore di pasta dura, detto – appunto – “coppo”. La ricetta è stata tramandata nei secoli ed è arrivata fino ai giorni nostri, presumibilmente con qualche modifica, tanto che un ristorante tipico di Greccio è ancora solito cucinarla in omaggio al Santo. Oggi, come 800 anni fa, questa ed altre ricette fanno parte della tradizione gastronomica del paese, arricchitasi nel corso dei secoli con diverse leccornie a base di funghi, tartufi, asparagi, legumi, lepre, cinghiale e agnello.
Particolarmente apprezzati i cannelloni alla Francescana, un primo piatto a base di pasta fresca fatta in casa con ripieno di carne di vitello e aromi naturali, e il cinghiale al vino rosso, un secondo che ha il suo punto di forza nella marinatura in olio della Sabina, sale, pepe, bacche di ginepro, alloro e rosmarino. Da segnalare anche le fregnacce alla Sabinese e l’abbacchio al forno. A ridosso della vendemmia e durante il periodo natalizio, la tradizione locale propone dolcetti al miele e paste frolle impastate con farina, mosto d’uva e frutta secca, in particolare nocciole, ma anche mandorle e noci.
Tortoreto
Panoramica
Tortoreto è la principale meta turistica balneare d’Abruzzo, vantando circa 570.000 pernottamenti all’anno. Affacciata sul mare Adriatico, è suddivisa in cinque zone: il centro storico, il Lido e le tre frazioni di Salino, Cavatassi e Terrabianca. Il centro storico, di origine medievale, vanta chiese con opere d’arte di rilievo nazionale nonché una meravigliosa visuale che va dalla costa al massiccio del Gran Sasso d’Italia. Il Lido, munito di una magnifica pista ciclabile immersa nel verde e circondata da aree attrezzate, vanta bellissime strutture balneari, ristoranti ed hotel pronti ad accogliere ogni anno le migliaia di turisti. Tale vocazione turistica è certificata ogni anno dai diversi vessilli ottenuti: Bandiera Blu, conseguita per 26 volte di cui 25 consecutive; Bandiera Verde, assegnata dai pediatri italiani alle spiagge adatte ai bambini; Bandiera Gialla dei comuni ciclabili FIAB; Spiga Verde per lo sviluppo rurale sostenibile; Bandiera Lilla per il turismo accessibile; certificazione di “Città della Corsa e del Cammino” FIDAL.
Gastronomia
Tortoreto, grazie alla sua vocazione agricola e marinara, dovuta alla collocazione del suo territorio, con i suoi diversi locali incarna in maniera perfetta tutti i requisiti della cucina di eccellenza. Si tratta di una cucina caratterizzata da prodotti tipici e unici, diventati famosi in tutto il mondo e che rappresentano il mare, i monti e le fertili colline, dalle mille sfumature e dalle altrettante qualità. In giro per Tortoreto si può approfondire la propria conoscenza percorrendo itinerari enogastronomici come le “strade dei sette colli” che permettono di apprezzare le colture delle colline come i formaggi freschi e stagionati, i salumi tipici derivati dall’antica tradizione della lavorazione del maiale fatto in casa e i grandi vini abruzzesi frutto di vitigni tradizionali e autoctoni: Trebbiano, Cerasuolo e Montepulciano d’Abruzzo. La presenza di molti uliveti caratterizza il territorio per la produzione di olii eccellenti, da parte di frantoi e produttori indipendenti ma anche di importanti etichette quali Olio Eterno ed Olio Monaco, più volte premiato a livello nazionale ed internazionale. Non possiamo conoscere appieno questo territorio senza aver prima gustato le ricette tipiche che lo caratterizzano, dal timballo ai maccheroni alla chitarra con le pallottine, dall’agnello agli arrosticini, dal brodetto di pesce nelle sue più svariate interpretazioni alle scrippelle, equivalente abruzzese delle crepes salate, senza dimenticare dolci e liquori frutto di tradizioni antiche e radicate anche nelle nuove generazioni. Tra i piatti tipici, la Chitarrina alla Tortoretana è un primo della tradizione che, con i suoi ingredienti nostrani, nobili, freschi e di qualità, rappresenta alla perfezione la località “di mare e di terra” quale è Tortoreto. In questo squisito piatto, il tradizionale impasto dei maccheroni alla chitarra (antica ricetta abruzzese) viene arricchito e colorato con l’aggiunta degli spinaci con l’intento di richiamare il verde delle bellissime colline, mentre, la vongola “venus galina”, nota per il suo inconfondibile profumo e il suo gusto prelibato, rappresenta l’orgoglio della tradizione marinara di Tortoreto, così come le seppie, pescate abilmente e dai nostri marinai con le caratteristiche “nasse”.
Bevande
Le colline tortoretane sono famose per la qualità dei loro vini ed il territorio può vantare aziende che producono il Montepulciano d’Abruzzo D.O.C. ed il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane D.O.C.G., il Trebbiano ed il Cerasuolo d’Abruzzo D.O.C., nonché la Abruzzo Passerina D.O.C. e l’Abruzzo Pecorino D.O.C.
Fiore all’occhiello della produzione vitivinicola Tortoretana ed Abruzzese è la cantina Tenuta Terraviva che, ogni anno, riceve premi nazionali ed internazionali per i suoi vini.