altimetria
planimetria
info tecniche
È la tappa più dura della Tirreno-Adriatico con arrivo in salita. L’intero percorso non presenta alcun tratto di respiro. Da Morro d’Oro è un continuo susseguirsi di salite e discese. Si attraversano alcuni luoghi molto frequentati dalla Corsa dei Due Mari come Offida, Comunanza e Amandala. Primo passaggio da Sarnano dopo il quale si scalano tra le altre le salite di San Ginesio e Gualdo che sono classificate GPM. Il tracciato si presenta estremamente articolato sia altimetricamente che planimetricamente. Si svolge prevalentemente su strade con fondo da buono a leggermente usurato e dalla carreggiata di media dimensione. Salita finale al Sassotetto da Sarnano di 14.5 km al 6.5% di media e con massime fino al 12%.
Ultimi km
Gli ultimi chilometri della tappa coincidono con la salita finale al Sassotetto. Si tratta di una salita dalla pendenza abbastanza costante tra il 6 e il 7% con alcuni picchi locali oltre il 10% e costituita da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. La pendenza si addolcisce a ridosso dell’arrivo. Il rettilineo di arrivo misura una larghezza di 7 m ed è lungo 100 m su fondo asfaltato in leggera salita.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Morro d'Oro
Panoramica
Morro D’oro, piccolo centro della Provincia di Teramo in Abruzzo, sorge a 210 m.s.m. su una delle ultime alture che digradano verso l’Adriatico, quasi a cavallo tra le vallate dei fiumi Vomano e Tordino .
Le origini di Morro d’Oro risalgono al Medioevo: probabilmente legate all’epoca degli incastellamenti (VIII-X secolo); ma, notizie probanti della sua esistenza non sono disponibili prima di un documento del 1021, che parla di una donazione fatta da Adelberto De Aprutio in favore del monastero di Montecassino e in cui compare il tenimento di Muro e si menziona di un Castello Veccio. Altri documenti del 1101 e del 1128, in cui compare il termine Murum (o Morrum), testimoniano ulteriormente della sua esistenza.
Dal punto di vista geologico si possono notare zone argillose con locali formazioni di calanchi , evidenti maggiormente nella parte sud-ovest del centro storico , che sono stati arricchiti di una passerella paesaggistica sospesa nel vuoto con un paesaggio mozzafiato da non perdere.
Per gli appassionati del turismo lento , il territorio è dotato di una rete di itinerari, ricavata dalla viabilità rurale esistente, adatta ai ciclisti su mountain bike ma anche a camminatori e cavalieri.
Gastronomia
La Chitarra Teramana con Pallottine è uno dei primi piatti della tradizione culinaria del nostro territorio. Per chi è abruzzese la chitarra, oltre ad essere uno strumento musicale , è anche uno strumento con le corde, con cui tagliamo a mano sottili spaghetti dalla caratteristica forma squadrata. Un sugo di pomodoro, preparato con le “Pallottine” (polpettine piccolissime), ne esaltano il gusto del pasto finale. La preparazione di questa ricetta è una tradizione che risale al 1600, quando fu effettivamente inventata.
Fagioli con le cotiche: come tutti i piatti tipici, fagioli e cotiche nasce come un piatto contadino e molto povero: si utilizzano infatti ingredienti poveri come la cotenna del maiale e i fagioli, molto semplici da cucinare e allo stesso tempo molto nutrienti. Questo piatto è perfetto nei mesi freddi per il suo apporto calorico e nutritivo e può diventare uno squisito piatto unico se accompagnato da croccanti fette di pane tostato.
E poi ancora formaggio fritto e mazzarelle. Non si può andar via senza averli assaggiati nei nostri Agriturismi.
Gli agriturismi ti permettono di vivere una vacanza nella natura, provando i prodotti tipici e la cucina tradizionale di Morro d’Oro. Gli ingredienti genuini e a chilometro zero sono una garanzia di bontà.
Punti di Interesse
ABBAZIA SANTA MARIA (Propezzano)
Abbazia del sec. VIII fondata, secondo la leggenda, da tre Arcivescovi teutonici di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa (10 maggio 715 d.C.). Leggendario incipit tardo quattrocentesco del Canonico atriano Andrea Cerone di un’antica storia nata, invece, per mano dei discepoli di San Benedetto da Norcia. “Diocesi Nullius di Casa Acquaviva” ufficialmente dal 1478, la Chiesa di Santa Maria aveva già ricevuto ben quattro bolle papali: la prima nel 1300 da Bonifacio VIII, seconda e terza da Bonifacio IX, rispettivamente 1393 (anno del matrimonio tra Andrea Matteo di Acquaviva e Caterina Tomacelli, sua nipote) e 1394, la quarta da Martino V nel 1427 che mise fine allo Scisma d’Occidente. D’ammirare, oltre allo stile romanico della Chiesa: la Porta Santa (Raimondo del Poggio) che si attraversava durante le “passate” per acquisire le indulgenze plenarie; la torre quadrangolare con la campana dei maestri fonditori veneziani “Victor et Nicholaus” del 1371; il portichetto (nartece) del vestibolo con trascrizioni e figure: la più importante quella di Maria con il bambino in braccio e la “ciliegia” del corniolo nella lunetta sopra il portone d’ingresso. Attiguo alla Chiesa è il Monastero di proprietà privata “disposto secondo la struttura classica del costruire benedettino”.
CHIESA MADRE SS. SALVATORE E SAN NICOLA (Centro storico)
Recenti scavi archeologici hanno messo in luce che: la Chiesa romanica primitiva è dell’VIII secolo e fu opera dei frati benedettini; la riedificazione a tre navate avvenne nel 1331 ad opera di Francesco Acquaviva (padre di Matteo e nonno di Antonio), signore di Morro; l’ampliamento barocco nel 1771, in parte smantellato con la ristrutturazione del 1933, in virtù dell’intervento dell’allora governo borbonico. La Chiesa, detta anche “Monumentale”, presenta all’interno un vasto patrimonio storico ed artistico. A partire dai vari altari si possono contemplare la Madonna in trono, la statua di San Bernardo da Chiaravalle fondatore dell’Ordine dei Cistercensi, le tele del ravennate Francesco Ragazzini e dell’anonimo pittore di scuola lottiana riguardante l’Assunzione di Maria, alcuni busti reliquiari e la statua di San Nicola, co-intestatario della Chiesa dal 1597 nonché Protettore dell’intero Comune di Morro d’Oro. D’ammirare, inoltre: all’ingresso del sagrato, sopra al soppalco, l’organo a canne dell’atriano Adriano Fedri (o Fedeli) del 1757, anno dell’estinzione del Ducato di Atri. Sotto il piano pavimentale a vetro, fosse granarie di epoca romana, fosse comuni e un’arcana tomba.
Le due millenarie Chiese anticamente (come pure adesso, ma non solo) erano collegate dalla Strada Brecciola: un percorso più facile nel primo tratto, fino al fosso; più ardo il secondo che attraversando le “Terre del Purgatorio” (Lu Prigadòrij) conduce passando sopra ai caratteristici calanchi al paese.
Nel suo tragitto, la Brecciola incrocia la Strada Piano de Cesaris che porta all’ex Convento di S. Antonio (ora casa colonica): in passato, tappa intermedia dei tradizionali percorsi spirituali sul territorio morrese tra Centro Storico – Sant’Antonio – Propezzano.
Sarnano-Sassotetto
Panoramica
Situato su un’altura sullo sfondo dei Monti Sibillini, tra i torrenti Tennacola e Rio Terro, Sarnano, inserito tra Borghi più Belli d’Italia e insignito della Bandiera Arancione, conserva intatto il suo centro storico di origine medievale, al cui interno si trova la Pinacoteca civica con opere di Vittore Crivelli, Simone De Magistris e Vincenzo Pagani.
Tra eventi culturali e sportivi, musei, percorsi trekking e bike, Terme, piste da sci e volo in parapendio, Sarnano offre il perfetto connubio tra arte, natura, sport e relax. D’inverno, gli impianti di risalita di Sassotetto e Santa Maria Maddalena accolgono gli amanti dello sci, mentre d’autunno i boschi caducei intorno al borgo si trasformano in suggestivi itinerari del foliage, a primavera sui Piani di Ragnolo sboccia la meravigliosa fioritura delle orchidee, mentre l’estate è perfetta per le escursioni a piedi e in bicicletta. Sarnano è anche una località termale nota fina dagli anni Trenta e tutt’ora operativa con uno stabilimento dotato di strutture terapeutiche, centro benessere e residence. Inoltre, è uno dei siti di volo in deltaplano e parapendio più rinomati d’Italia, grazie a particolari correnti d’aria favorevoli quasi tutto l’anno.
Gastronomia
La tradizione gastronomica sarnanese è legata alle usanze dei montanari e delle famiglie contadine. Su ogni tavola troverete molteplici rivisitazioni delle tipicità locali: piatti semplici e genuini, che regalano un’esperienza sensoriale intensa, fatta di profumi e sapori dimenticati.
Iniziate con una fetta di pane fresco, rigorosamente senza sale, spalmateci sopra una fetta di ciauscolo, il salume morbido, re delle tipicità sarnanesi e accompagnatela con il gustoso formaggio pecorino o la delicata ricotta. Non perdetevi la coratella d’agnello, condita nei modi più vari, poi assaggiate i vincisgrassi, le lasagne del maceratese, o magari il polentone, cotto in forno con pecorino, grasso e magro o sugo di pomodoro. Oppure, fate girare la forchetta in un bel piatto di tagliatelle o pappardelle condite con funghi e tartufi, oppure con sughi di cinghiale, lepre o papera. Gustate il coniglio alla cacciatora con le erbe dell’orto o scoprite il sapore intenso dei fagioli con le cotiche e ripulite il palato con le erbe strascinate. Chiudete con una fetta di crostata al torrone, vera unicità sarnanese, preparata con canditi e frutta secca mescolati ad altri ingredienti segretissimi, e magari accompagnatela con un bicchierino di vino cotto lungamente invecchiato.
A Pasqua assaggiate le ciambelle senza glassa, accompagnandole ai salumi; a Natale perdetevi tra i mille sapori della pizza di noci; in autunno inebriatevi con il profumo della ciambella di mosto da inzuppare nel vino nuovo e, a Carnevale, concedetevi un peccato di gola tra scroccafusi e cicerchiata.
Punti di Interesse
Il centro storico, la Pinacoteca e l’antica biblioteca
Il borgo di Sarnano è un grande museo a cielo aperto che racconta l’evoluzione del paese dalla sua fondazione nel 1265 fino al XVIII secolo, quando fu costruita la quarta e ultima cerchia muraria. Passeggiando tra i vicoli e le suggestive piazzette si scorgono le antiche porte di accesso e si possono osservare strutture architettoniche tipiche del Medioevo come le case a ponte, le case a sbalzo, le “porte del morto” e un barbacane ancora accessibile. Tutte le strade convergono verso la Piazza Alta dove sorgono il Palazzo del Popolo e la Chiesa di Santa Maria, con il suo sorprendente portale in pietra incisa. Più in basso ci sono la Chiesa di San Francesco con accanto l’ex convento francescano, oggi Municipio, la Biblioteca che conserva antichi codici miniati, i Musei delle Armi, dei Martelli e dell’Avifauna e la Pinacoteca Civica che custodisce opere di Vittore Crivelli, Simone De Magistris, Vincenzo Pagani, Pietro Alemanno, Niccolò di Liberatore detto L’Alunno, Girolamo di Giovanni e altri. Tutto intorno al centro storico si ergono i monti di Castelmanardo, Valvasseto, Sassotetto, Pizzo Meta, mentre in lontananza si scorgono le altre cime dei Sibillini: un panorama di vette verdeggianti, pareti rocciose e boschi secolari che evoca un’atmosfera di profonda spiritualità e connessione con la natura.
Per la visita del centro storico è disponibile un’audioguida gratuita per smartphone sull’app izi.TRAVEL.
Itinerari escursionistici
Tra le mete naturalistiche più frequentate ci sono la cima di Pizzo Meta con la sua vista sul Mare Adriatico, la Grotta di Soffiano, eremo francescano fondato nel 1101 dove transitò lo stesso San Francesco, la Valle dei Tre Santi,un suggestivo percorso tra boschi, corsi d’acqua e gole rocciose, la Valle del Rio Terro con la sua pittoresca cascata nascosta e i sentieri del Cammino Francescano della Marca.
Itinerari in bicicletta e bike enduro
Nel territorio comunale di Sarnano si snodano oltre 100 km di itinerari percorribili in bicicletta, tutti segnalati da apposita cartellonistica, suddivisi per lunghezza e difficoltà. Inoltre, la conformazione delle montagne sarnanesi è ideale per cimentarsi in discipline adrenaliniche come il Bike Enduro, al quale sono stati dedicati tre diversi percorsi.
Via delle Cascate Perdute
Uno degli itinerari più amati è quello della Via delle Cascate Perdute, aperto nel 2020: una passeggiata di circa 6 km con partenza dal centro storico che tocca tre suggestive cascate a poca distanza dal borgo. Nell’estate 2021 si è aggiunto anche il percorso escursionistico che conduce alle Pozze dell’Acquasanta e alla Cascata del Pellegrino.
Impianti sciistici
Gli impianti di Sassotetto e Santa Maria Maddalena offrono 11 km di piste da sci, un campo scuola con manovia e tapis roulant, 4 skilift, due seggiovie e uno snowpark.
Volo in deltaplano e parapendio
Il sito di volo di Sarnano ha uno sviluppo di circa 40 km in direzione Nord-Sud e va dalla zona del Lago di Borgiano fino al Monte Vettore. La presenza di un’ampia zona pianeggiante che separa i Sibillini dal mare permette di interpretare le condizioni aereologiche e metereologiche con grande facilità, tanto che è possibile volare sia in deltaplano che in parapendio sia in estate che in inverno.
A Sarnano è presente anche una scuola di volo, la prima delle Marche, che organizza corsi e voli turistici da effettuare in tandem con l’istruttore
Terme di Sarnano
Sarnano è nota fin dagli anni Trenta per le sue Terme dove vengono convogliate tre tipi di acque che sgorgano da vicine sorgenti: l’oligominerale “San Giacomo”, l’oligominerale bicarbonato-calcica “Tre Santi” e la minerale sulfureo-salsa “Terro”. Dal 2017 le Terme di Sarnano, trasferite in un nuovo stabilimento, offrono una completa esperienza di benessere: SPA dotata di hydrolife con acqua termale, bagno turco, idromassaggio e docce emozionali, una piscina all’aperto con acqua bicarbonato-calcica e un moderno residence dotato di tutti i comfort.