altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappa ondulata nella prima parte e in seguito quasi pianeggiante con un finale in circuito (1 giro grande e 4 piccoli) non particolarmente impegnativi altimetricamente. Giunti nel Fermano si passa sul traguardo per percorrere il giro lungo che sale fino a Fermo prima di ridiscendere ai Tre Archi e passare nuovamente sull’arrivo.
Ultimi KM
In seguito si percorrono quattro giri corti con la breve ascesa del primo chilometro della salita di Capodarco prima di dirigersi nuovamente su San Marco e quindi giungere all’arrivo. Rettilineo di arrivo in piano larghezza di 8.5 m, fondo asfaltato.
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Castelraimondo
Informazioni Turistiche
Borgo di circa 5 mila abitanti a vocazione agricola e industriale, Castelraimondo è un centro collinare di origine medievale e costituisce un impareggiabile esempio di perfetta armonizzazione di vecchie e nuove architetture. Nel corso della storia è stato battezzato in molteplici fasi e occasioni, tanto che lo si conosceva in passato anche come Lu Cassero. Quest’ultima denominazione la si deve al monumento distintivo dell’abitato, dominato da un imponente torrione trecentesco di 37 metri d’altezza cinto da un doppio fossato, sopravvissuto alla struttura che lo comprendeva, ovvero il Castello Raimondo, fortezza militare un tempo munita di poderosi bastioni costruita ad opera dei Da Varano di Camerino. Altre porzioni dell’antica costruzione nel tempo sono state incorporate nella casa parrocchiale.
Celebre è anche la famosa festa dell’ “Infiorata”, che si tiene in occasione della festività del Corpus Domini, con tantissimi quadri fioriti e colorati che addobbano le vie del centro storico.
Gastronomia
Vero emblema della cucina marchigiana, in particolare del maceratese, sono i Vincisgrassi, una pasta al forno simile alle lasagne, da cui differiscono per il tipo di ragù, preparato con carne tagliata grossolanamente e non macinata, e nella besciamella, più soda, che conferisce al piatto maggior compattezza. Inoltre, la presenza di spezie come chiodi di garofano e noce moscata viene resa più avvertibile, donando al piatto decise note aromatiche. Si dice siano stati preparati per la prima volta in onore del generale austriaco Windisch Graetz, che si fece valere nella difesa contro le truppe napoleoniche nel 1799. È considerato il piatto della festa, che viene preparato nelle ricorrenze più importanti dell’anno.
Tipica di questa zona è anche la Crescia fogliata, un dolce dal colore dorato e dalla forma arrotolata, con ripieno a base di frutta di stagione e frutta secca, principalmente mele e uvetta, che si ritrova in tutta la zona dell’alto maceratese con varianti ed adattamenti in base alle materie prime del posto.
Bevande
Assoluta prelibatezza per il palato è il vino Verdicchio di Matelica, che ricorda nei colori, ma anche nei toni, la camomilla. Può essere degustato come aperitivo e si abbina molto bene ai piatti a base di pesce, agli antipasti, alle carni bianche delicate e ai primi. È un vino ricco di profumi di acacia e di ginestra, composto solo con uve Verdicchio, apprezzato per la sua apparente semplicità, ma che si rivela tuttavia intrigante per il degustatore esperto, al palato secco e sapido, abbastanza caldo e fresco di acidità poiché di alta collina. Le numerose e accoglienti cantine della zona mantengono, innovandola, la secolare tradizione legata al vino. L’attenta produzione e la cura della materia prima restituiscono completamente i sapori che i degustatori attenti desiderano sempre ritrovare in questo prezioso nettare.
Punti di interesse
Nel centro storico, oltre all’imponente Torre del Cassero, da vedere per l’originale forma è la Chiesa della Sacra Famiglia, con tetto sostenuto da una coppia di travi a V che poggiano su colonne riccamente decorate. La navata interna conduce all’abside, dove ammirare l’artistico tabernacolo valorizzato dalla tela raffigurante la Vergine con Bambino. Di una bellezza senza tempo è la Chiesa di San Giovanni, con notevoli particolari architettonici, come la ricca sezione di archi in cotto a tutto sesto che fanno da scenografia al grande rosone.
Il Museo Civico è ubicato invece nel sottotetto del Palazzo Municipale, elegante costruzione neoclassica di fine ottocento, adiacente alla torre medievale del Cassero. È stato istituito nel 1986 in seguito alle donazioni delle composizioni musicali, dei cimeli, delle memorie e dei manoscritti del maestro Ugo Bottacchiari (1874-1944) di Castelraimondo, da parte della figlia, insieme ai diritti musicali delle opere edite in Italia. La raccolta documentaria è costituita dal repertorio operistico del musicista marchigiano, mentre gran parte dei suoi scritti sono stati donati alla Biblioteca del Conservatorio ‘G. Verdi’ di Milano.
A poca distanza dall’abitato si trova anche lo splendido Castello di Lanciano, costruito fra il 1350 e il 1418, che funge attualmente da dimora-museo unica nel suo genere, per l’abbondanza di arredi, quadri e richiami storici. Ospita il Museo Maria Sofia Giustiniani Bandini, che racchiude una collezione di dipinti e sale decorate con stucchi. Dalle sue torri merlate si ha uno straordinario spettacolo del circostante paesaggio collinare, variopinto di tutte le sfumature del verde.
Degno di nota è anche il Teatro Comunale, con pianta a ferro di cavallo, due palchetti laterali e una grande balconata, notevole esempio di architettura fascista. Le decorazioni in stucco abbelliscono il boccascena e il parapetto, mentre il soffitto è decorato a tempera e contornato da cornici stuccate, dov’è rappresentata l’allegoria che simboleggia il Fascismo che illumina i lavoratori e protegge le famiglie.
La cittadina è nota anche e soprattutto per la tradizionale Infiorata in occasione della festività del “Corpus Domini”. L’antico e suggestivo evento, documentato dagli archivi parrocchiali già dal 1500, ha luogo ogni anno a giugno, quando le vie del centro storico, e in particolare parte di Corso Italia, vengono tappezzate da splendide composizioni floreali dai temi e dai colori più vari. Tale rievocazione storica è resa possibile grazie al contributo minuzioso e concitato di centinaia di persone, enti, imprese e famiglie, che ancora oggi contribuiscono silenziosamente e generosamente a tramandare questa forma d’arte ed espressione di Fede collettiva.
Per i più sportivi infine c’è la Pista Feggiani, un circuito internazionale di minimoto.
Lido di Fermo
Informazioni Turistiche
Fermo sorge sulla vetta e lungo le pendici del Colle Sàbulo, a 319 metri d’altezza, così denominato dagli antichi Romani probabilmente perché di formazione prevalentemente tufacea. La città si presenta oggi divisa in due parti: la parte storica, cresciuta attorno e sulla sommità del colle, rimasta quasi intatta nei secoli con lo splendido centro medioevale ricco di capolavori rinascimentali, ed una parte più recente. Fermo ha inoltre 3 km di litorale a sud di Porto San Giorgio, località Marina Palmense, e 4 km di litorale a nord, tra cui località Lido di Fermo, Casabianca e Lido San Tommaso, molte delle quali Bandiera Blu. Nella zona sorgono numerosi campeggi, villaggi turistici e appartamenti per vacanze. L’area è tranquilla e ricca di attrezzature turistiche con impianti sportivi, bar, ristoranti e discoteche. Le due località, direttamente sul mare, sono circondate da verdeggianti e rigogliose colline che le proteggono dai venti e ne rendono il clima mite.
Gastronomia
La specialità più nota del fermano sono i Maccheroncini di Campofilone I.G.P., pasta fatta in casa prodotta nel paesino omonimo. Conosciuti sulle vetrine internazionali, sono particolarmente apprezzati perché conservano le peculiarità della lavorazione artigianale che li rende unici. La ricetta secolare è stata tramandata inalterata: l’impasto, preparato con le migliori farine di grano duro e uova fresche, senza l’aggiunta di acqua, viene steso in sottili sfoglie e tagliato in fili sottilissimi disposti ad asciugare su caratteristici fogli di carta. Le donne che tramandano quest’arte lavorano la pasta a mano o con un cucchiaio di legno.
Su questi particolari fondamenti nel 2013 i Maccheroncini di Campofilone hanno ottenuto il riconoscimento I.G.P., che li distingue in particolare per la sottigliezza della sfoglia ed il taglio finissimo. Tali caratteristiche infatti conferiscono un ridottissimo tempo di cottura, pari ad 1 minuto nell’acqua bollente o direttamente nel condimento senza necessariamente essere lessati. E’ molto indicato l’accostamento con il ragù, ma anche con il sugo di pesce. Grazie all’alto valore proteico e alle ottime caratteristiche organolettiche, questa pasta di semola, dal profumo particolarmente intenso, è molto richiesta dai più esigenti mercati mondiali.
Tra i prodotti più noti, si ricorda anche la Caciotta del fermano, prodotta con latte vaccino o con aggiunta, in proporzioni variabili, di latte ovino o caprino di provenienza locale. La crosta è solitamente di color avorio scuro, maculata di bruno nel caso dell’utilizzo di foglie di noce. Rispetto alla Casciotta del Montefeltro, quella del fermano ha una pasta più occhiata e viene consumata più fresca. Il sapore varia a seconda della stagionatura, dal dolce acidulo al pastoso.
Il Frustingo è il dolce tipico di Fermo: l’impasto è a base di fichi secchi, uva passa, mandorle, noci, vino cotto, aromatizzato con l’aggiunta di cacao, caffè, rhum, buccia grattugiata di arancio e limone, canditi e spezie come la cannella e la noce moscata.
Bevande
Dalla tradizione contadina delle zone interne deriva il vino cotto. La zona di produzione di questo nettare è molto estesa, e comprende gran parte delle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Per ottenere il classico vino cotto dolce si fa ridurre la quantità iniziale di mosto in una percentuale variabile tra il 30 e il 50%. Per un risultato più secco invece, si accorcia la durata della bollitura. La versione secca, in genere, viene utilizzata come vino da pasto, con accostamenti che variano a seconda del grado di concentrazione del tenore alcolico. La versione dolce invece, è da considerare un vino da dessert, perfetto con crostate, ciambelloni e biscotti rustici.
Punti di interesse
Il cuore della città di Fermo è la rinascimentale Piazza del Popolo, già Piazza Grande, dove si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica, con importanti dipinti di scuola veneziana e marchigiana, oltre alla preziosa tela raffigurante la ‘Natività’ del Rubens, e la spettacolare Sala del Mappamondo, che prende il nome appunto da quello disegnato dal cartografo Moroncelli di Fabriano nel 1713. Altri edifici di notevole interesse circondano la piazza sono il Palazzo degli Studi, che ospita la biblioteca comunale ‘Spezioli’, tra le più importanti e insigni per consistenza in Italia, e il Palazzo Apostolico, eretto nel 1532 come residenza dei governatori e dei legati pontifici. Fermo inoltre custodisce un preziosissimo teatro storico, il Teatro dell’Aquila, che si colloca tra i più imponenti teatri del Settecento delle Marche. Testimonianza della storia imperiale sono le cisterne romane, un’opera edilizia ipogea di età augustea risalente al 40 d.C., della superficie di circa 2.000 metri quadrati, divise in 30 camere poste su 3 file parallele, realizzate allo scopo di accumulare acqua. Salendo in cima al colle del Girfalco, da cui si gode di una stupefacende vista sulle vallate circostanti fino a scorgere il mare, si raggiunge la Cattedrale dell’Assunta, che conserva la stupenda facciata romanico-gotica del 1227.
Da non perdere sono la Chiesa di San Francesco, che conserva resti di affreschi di Giuliano da Rimini, uno dei più importanti seguaci di Giotto; la Chiesa concattedrale di San Domenico, la cui edificazione iniziò nel 1233 sull’area stessa dove sorgeva la chiesa di San Tommaso di Canterbury e infine la Chiesa di Sant’Agostino, uno degli edifici religiosi più conosciuti nel territorio di Fermo, impreziosita da affreschi di scuola giottesco-riminese, fabrianese e bolognese.
Da non perdere la sede museale di Palazzo Paccarone, con il Museo di Scienze Tommaso Salvadori, che include la collezione ornitologica, e il Museo Polare Silvio Zavatti.
L’evento di maggior rilievo è celebrata il 15 agosto, data in cui si svolge il Palio della Cavalcata dell’Assunta, a partire dal 1982. Durante l’anno il Festival Tipicità celebra i sapori e altre eccellenze del Made in Marche.