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info tecniche
Percorso
Tappa molto impegnativa nel finale con la consueta cavalcata della costa Adriatica nella prima parte. Partenza da Castellalto con sfilata cittadina interamente in discesa per raggiungere il fondovalle. Dopo il via si percorrono circa 100 km su strade ampie e rettilinee (prevalentemente lungo la costa) per raggiungere Castelfidardo dove, dopo un primo passaggio attraverso la Selva della Battaglia si entra nel circuito di 23 km circa da ripetere 4 volte. Il circuito è caratterizzato da un susseguirsi di muri e discese con un solo breve tratto pianeggiante circa a metà. Il primo muro (dove ogni passaggio è classificato GPM) presenta per lunghi tratti nel finale pendenze attorno al 18%.
Ultimi KM
Ultimi chilometri con diversi saliscendi con pendenze a salire anche in doppia cifra dopo San Rocchetto. Ultimo chilometro articolato nell’abitato di Castelfidardo sempre in marcata salita fino alla retta di arrivo su asfalto.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Castellalto
Informazioni Turistiche
Castellalto è un piccolo centro posto a cavallo tra le basse valli dei fiumi Tordino e Vomano, a pochi chilometri da Teramo, in una posizione panoramica straordinaria dalla quale è possibile ammirare lo splendore del maestoso Gran Sasso d’Italia e l’immensa distesa dell’Adriatico.
Il paese vanta ben due centri storici: oltre a quello di Castellalto, molto interessante appare il borgo medievale di Castelbasso, antico castello fortificato di funzione difensiva circondato da mura che conserva quasi integralmente l’originario assetto ed è ricco di suggestivi scorci urbani, graziose piazzette ed edifici rinascimentali di architettura sobria ed elegante.
A Castellalto meritano particolare attenzione la Chiesa di San Giovanni Evangelista, eretta alla fine del XVI secolo sopra una preesistente e restaurata nel XVIII secolo in stile barocco, con portale del ‘500 e dipinti settecenteschi e la Chiesa della Madonna degli Angeli, impreziosita da un altare barocco e dipinti risalenti al XVIII secolo.
Castelbasso è definito borgo della Cultura perché annualmente si svolge Castelbasso: Arte, Musica e Letteratura, manifestazione estiva allestita dalla Fondazione Malvina Menegaz con l’obiettivo di promuovere l’arte e la cultura contemporanee, attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi espositivi di qualità.
Da vedere, nel centro storico, la Chiesa dei SS. Pietro e Andrea, di stile romanico, edificata nel 1338 dai monaci di san Clemente a Casauria. Con pianta quasi quadrata e tre navate, vanta un portale del ‘300 e un battistero in pietra del ‘500, mentre gli stucchi che la decorano risalgono al ‘600 e le pale degli altari al ‘700. Di pregio sono i reliquari in legno dorato e la scultura in pietra della Madonna col Bambino coeva del portale e murata nella parte alta della facciata. Di grande interesse è anche il prezioso organo a canne costruito nel 1760 da Adriano Fedri, ubicato sopra la porta d’ingresso della chiesa e racchiuso in una pregevole cassa lignea policroma finemente lavorata e dipinta.
Castelfidardo
Informazioni Turistiche
Nelle dolci colline della Riviera del Conero sorge Castelfidardo, un paese particolarmente famoso nel mondo per aver dato i natali alla fisarmonica, strumento che si caratterizza per la sua forte capacità di aggregare ed emozionare con il suo suono le persone che l’ascoltano e uno dei luoghi simbolo dell’Unità d’Italia, teatro dell’omonima battaglia del 18 settembre 1860 tra Regno di Sardegna e Stato Pontificio che ha sancito la nascita del nostro paese così come lo conosciamo.
Emblema della musica Italiana nel mondo, la fisarmonica è celebrata con un nuovissimo museo che si trova all’interno del palazzo comunale (www.museodellafisarmonica.it) e dal più famoso concorso internazionale dedicato alla fisarmonica arrivato alla 46°edizione. (www.pifcastelfidardo.it)
Castelfidardo è città dell’unità d’Italia simboleggiata con il secondo monumento nazionale dedicato al Risorgimento dopo il Vittoriano, il gruppo bronzeo dello scultore Vito Pardo, che dall’alto di una collina domina un parco immerso nel verde.
Nel l’area della battaglia, alle “crocette”, si trova anche un Sacrario, dove riposano le spoglie dei soldati dell’uno e dell’altro schieramento.
Attivo anche il museo del risorgimento ricco di storia e di emozioni (www.museodelrisorgimentocastelfidardo.it)
Un’altra oasi verde che merita di essere raggiunta per ammirare l’unicità della sua flora e della sua fauna, è la vicina Selva di Castelfidardo, dove sorge Villa Ferretti, costruita nella seconda metà del Settecento.
Gastronomia
I prodotti tipici e la gastronomia di Castelfidardo, rispecchia molto da vicino quella della zona centrale delle marche della provincia di Ancona e Macerata. Da segnalare sono i primi piatti come i “Vincisgrassi” tipiche lasagne marchigiane condite con sugo di ragù con interiora di gallina e i famosi “Boccolotti del Batte”, primo piatto che veniva servito durante il pranzo di fine mietitura.
Per i periodi freddi ricordiamo i passatelli in brodo, spaghetto spesso, tagliato, a base di pangrattato, formaggio e uova da far cuocere in brodo di gallina o cappone.
Fagioli, lenticchie e minestre di legumi erano alla base dell’alimentazione mezzadrile delle nostre terre e che ci portiamo dietro ancora oggi.
Altra specialità che ci caratterizza sono gli gnocchi con il sugo di papera.
Come poi non ricordare i salumi e gli insaccati con il principe marchigiano degli insaccati il Ciauscolo.
Ovviamente anche il pesce è alla base della nostra alimentazione vista la vicinanza (8 km), dell’adriatico e dalla riviera del Conero.
Quindi sardoni allo scottadito, frittura dell’adriatico e stoccafisso all’Anconetana, preceduti da spaghetti alle vongole o ai “moscioli selvatici di portonovo”.
Per condire, la nostra terra riserva olio di prima qualità con EVO monovarietali di ascolana, leccino, piantone di Mogliano, mignola e molte altre varietà autoctone.
Bevande
Nel territorio sono presenti due importanti aziende vitivinicole, Garofoli e Fioretti Brera che propongono sul mercato vini rossi e bianche di alto spessore e pluripremiati presso eventi e fiere dedicate al vino.
Rosso Conero, Verdicchio, Passerina, Trebbiano e altri vitigni caratterizzano il disegno delle colline rendendole ad ogni stagione, con i loro colori, come un dipinto.