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technical info
The Route
This stage is wavy and undulating, especially in the second part. Starting in Camaiore and cutting through the Pisa plain, the route passes Pisa, Ponsacco and Lajatico, and then reaches Volterra. Once in the Siena area, the stage takes in some milder or sharper undulations through Rosia, Casciano di Murlo and Monticiano (including a categorised climb in Poggio alla Croce). Past the plain of San Galgano Abbey, the route heads up towards the finish in Chiusdino.
Final Kilometres
The final kilometres run mostly uphill, with several bends. The finish sits on 7 m wide tarmac.
start / finish
final kilometres
itinerary timetable
tourist info
Host city:
Camaiore
Overview
Camaiore lies at the heart of Versilia, a charming region with long-established traditions, and has a varied landscape. Only a few other places on earth can boast such a combination of contrasting yet harmonising sceneries: from the heights of the Apuan Alps to the gentle rolling hills, dotted with lovely villages, to the beaches in Lido di Camaiore.
The customs and traditions of the city, such as the sawdust carpets and the oil-lamp procession commemorating the death of Jesus, made it a major tourist destination. Camaiore has a typical chessboard layout, and is surrounded by defensive walls. Major landmarks include the famous Collegiate church and the Benedictine Abbey. The town bursts into life especially in the summertime, offering a wealth of tourist attractions. The Palio takes place in June and in July, with the six town’s districts challenging each other in a set of athletic and entertaining competitions. The town of Camaiore is also known to sports and cycling enthusiasts for the historical “Gran Premio Città di Camaiore”, which was raced from 1949 to 2014, while in recent years it has become a permanent feature of the Tirreno-Adriatico route.
Food
Scarpaccia: A savory pie, traditionally prepared with zucchini, flour, salt, pepper and onion.
Torta di pepe or “co’ pizzi”: A savory rice pie, with the alternative name referring to the lace-like design of the puff-pastry crust. The filling is made with rice, chard, bread, eggs, pepper, parsley and pecorino cheese.
Tordelli: A pasta dish, similar to ravioli, stuffed with ground beef and pork, chard, parmesan, eggs and breadcrumbs. It is served in a rich meat sauce.
Norcineria camaiorese: “Norcineria” refers to artiginal pork products, and in the Camaiore area this food originates from the butchers of the village of Gombitelli. This is a linguistic island that has hosted a Longobard population since the Middle Ages. Typical products are lard, pork mortadella, or “sbriciolona”, and biroldo. The sbriciolona is sweet and delicate tasting, made with shoulder loin, neck and pork belly, to which are added aromas and spices – salt, pepper, fennel seeds, cinnamon and cloves. Biroldo is a blood-based pork sausage, made with parts considered less noble, such as head, lungs, heart, tongue and sometimes intestines.
Chiusdino
Touristic information
Il territorio di Chiusdino, situato a poco più di trenta chilometri da Siena, su uno dei rilievi delle Colline Metallifere, lungo la direttrice viaria per Massa Marittima, presenta un andamento estremamente vario, caratterizzato da un ambiente naturale prorompente e incontaminato, solcato dal fiume Merse: una Toscana diversa da quella delle cartoline più note e tutta da scoprire.
Il territorio, frequentato fino dal periodo etrusco, conobbe uno sviluppo più significativo a partire dal Medioevo, quando Chiusdino venne fondato come castello compreso nell’ampia diocesi di Volterra, al confine coi domini dei conti della Gherardesca.
Dalla seconda metà del Millecento Siena, in forte espansione verso le Colline Metallifere, le loro miniere d’argento e verso il mare, iniziò il processo di annessione di Chiusdino, che si concluse nel 1215, col giuramento di fedeltà del castello alla Repubblica senese.
Lo sviluppo di Chiusdino, che aveva condotto alla costruzione di una seconda cinta muraria per racchiudere i borghi sorti all’esterno del primitivo castello, si arrestò con la peste del 1348, alla quale seguì una pesantissima crisi demografica ed economica.
Chiusdino è il paese che dette i natali a San Galgano, il cavaliere che, nella seconda metà del Millecento, rinunciando alle armi in favore di una vita spirituale, infisse la propria spada al vertice della collina di Montesiepi, a pochi chilometri dal centro storico.
Il borgo, cristallizzato in un’epoca fuori dal tempo e incastonato su un ripido colle, offre al visitatore un’esperienza unica, con le sue strette vie, i suoi monumenti, il suo museo e il suo strepitoso silenzio che esalta i suoni della natura circostante.
Gastronomy
Quello di Chiusdino è un territorio che, unendo alla vallata fluviale del Merse rilievi impervi, ha costretto l’uomo a dover contendere continuamente all’ambiente naturale lo spazio coltivabile. Se in corrispondenza delle valli del Feccia e del Merse la produzione è improntata a colture cerealicole, fra le quali quelle dedicate ai grani antichi, dai quali si ricavano pane e pasta artigianali, sui colli si è maggiormente sviluppata la coltivazione degli olivi.
Antica quanto quella dell’olivo è la tradizione legata alla raccolta di castagne e alla produzione di farina, grazie alla vasta disponibilità di materia prima proveniente dai secolari castagneti presenti sui rilievi più alti. Ancora oggi il territorio è punteggiato dall’architettura dei piccoli essiccatoi, dedicati a questa produzione, alcuni dei quali ancora perfettamente funzionanti.
La foresta la fa da padrona, da queste parti, e con essa la selvaggina, ricca di numerose specie. Il re del bosco è però indiscutibilmente il cinghiale che è alla base di numerosi piatti tipici, primo fra tutti il cinghiale in umido. Abbonda la cacciagione in generale, comprendente il fagiano, la lepre e anche il capriolo, ma il cinghiale domina anche a tavola, visto con questo si preparano anche i sughi per la pasta, per la polenta, e anche per i tortelli maremmani, giunti da oltre le colline sulle vie della transumanza.
Un altro ingrediente caratteristico della cucina chiusdinese sono i funghi, specialmente porcini, raccolti in gran quantità nei boschi della zona.
Sono anche presenti produzioni artigianali di formaggi e quella, rinomata, dei salumi.
Drinks
Più di recente, alcuni giovani imprenditori hanno investito nella produzione vitivinicola, procedendo dalla valutazione delle caratteristiche dei suoli e sviluppando vigneti e cantine improntati alla produzione di vini di alta qualità, per altro già ampiamente in commercio.
Sebbene si tratti di impianti ancora localizzati, il successo riscosso dai vini chiusdinesi lascia prevedere la rapida estensione di questo genere di coltura ancora tutta da scoprire da parte dei cultori.