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Volterra -

Gualdo Tadino

Mercoledì 06  Marzo 2024 225km Dislivello 2100mt

Tempo totale: 5:25:51 Ritirati: 3

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BAUHAUS Phil

BAHRAIN VICTORIOUS

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Tappa molto lunga e abbastanza ondulata nella prima parte che percorre le colline del senese attraversando anche Siena. Da segnalare nel primo tratto quattro passaggi a livello consecutivi sulla medesima linea (secondaria). Dopo Torrita di Siena le asperità si addolciscono e lungo la piana del Trasimeno che porta a Perugia si percorrono strade prevalentemente rettilinee a volte con carreggiata ristretta. Si affronta in seguito la salita lunga e pedalabile di Casacastalda la cui discesa porta direttamente all’arrivo. Strada molto articolata e impegnativa specie in discesa.
Ultimi km
Ultimi chilometri ondulati e prevalentemente a scendere fino all’ultimo chilometro dove si segnala una svolta piuttosto accentuata verso sinistra punto di inizio del finale. La strada presenta dapprima ampie curve per poi finire in rettilineo. La retta finale è in leggera salita con pendenze attorno al 4%. Linea di arrivo su rettilineo in asfalto larga 8 m.

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Volterra

Panoramica

Volterra si trova sulla sommità di una collina che domina il territorio della Valdicecina. La città è circondata da uno dei più bei paesaggi della Toscana, composto da campi coltivati, boschi, castelli e fattorie distribuite su dolci pendici collinari, alternate ai calanchi laddove il suolo è più ricco di argilla. Fondata dagli etruschi, divenne ben presto una delle città più potenti dell’antica Etruria.

Gastronomia

L’alimentazione volterrana ha come base la cucina tipica della Toscana, ma molte ricette presentano delle varianti locali ed esistono anche prodotti che possono essere trovati solamente qui. Il piatto tipico di Volterra per eccellenza è la Zuppa alla Volterrana, una minestra densa i cui ingredienti principali sono il cavolo nero, il cavolo verza, le bietole ed i fagioli, dentro di essa vengono immerse fette di pane toscano e, secondo la tradizione, viene servita accompagnata da una fetta di cipolla cruda.

Un altro piatto tipico della cucina volterrana è la Trippa alla Volterrana, la carne viene lessata e poi cotta a lungo in sugo di pomodoro con un battuto di odori e trito di salumi, viene infine servita con parmigiano reggiano grattugiato sopra; era un piatto semplice che veniva consumato nei giorni festivi dagli artigiani dell’alabastro.

Altre pietanze tipiche sono il Cinghiale in salmì, la Pappardella al sugo di lepre o di cinghiale, i fagioli all’uccelletta ed il coniglio alla cacciatora. Oltre ad essi, nelle stagioni adatte, è possibile gustare piatti con funghi o tartufi. I dolci rientrano nella tradizione toscana, ma tipici sono gli Ossi di Morto, dei biscotti con mandorle.

La qualità delle pietanze è aiutata anche dai prodotti locali, fra cui primeggiano i formaggi pecorini, con la DOP “Pecorino delle Balze Volterrane” e l’Olio IGP della Toscana, prodotti nei vari caseifici ed oleifici sparsi nel territorio volterrano; mentre il tartufo bianco, che è il re della tavola, è raccolto nei boschi intorno alla città e appartiene alla categoria del Tartufo bianco di San Miniato.

Oltre ad essi possono essere degustati anche salumi, verdure e prodotti di eccellenza provenienti dalle varie aziende sparse nella campagna.

Vini e Bevande

Come gran parte della Toscana anche Volterra è un centro di produzione di vino. Dalle varie cantine del territorio escono vini bianchi e rossi, ricavati dalla coltivazione dei vigneti sparsi sulle colline intorno alla città o nel resto della Val di Cecina.

La maggior parte dei vini rientrano nelle due denominazioni di Toscana IGT o Montecastelli IGT. I vitigni più utilizzati sono quelli che possiamo trovare in Toscana, come il Sangiovese, il Merlot, il Syrah, Vermentino, ma anche più locali come il Colorino o il Ciliegiolo.

Punti d'Interesse

Il centro abitato, fondato dagli etruschi intorno al VII secolo a.C., è sempre stato abitato e conserva documentazioni di tutte le epoche: etrusca, romana, medievale e moderna.

Il primo nucleo di Volterra sorse intorno all’Acropoli dove oggi l’area archeologica aperta al pubblico illustra i momenti più antichi della città. Intorno ad essa fu poi costruito il resto del centro abitato che nel V secolo venne circondato da una cinta muraria di cui rimangono ampi resti, fra cui la Porta all’Arco. Al di fuori delle mura si trovavano le necropoli con le tombe delle più importanti famiglie etrusche.

L’epoca romana è testimoniata da vari monumenti, il principale è il Teatro Romano di Vallebuona, capace di ospitare migliaia di spettatori. Oltre ad esso ci sono i resti di due edifici termali romani ed alcune cisterne. Ma l’edificio che desta maggiore interesse è l’Anfiteatro, scoperto solamente alcuni anni fa, e tuttora in fase di scavo.

L’aspetto che la città presenta oggi è però quello medievale, con case torri, chiese, palazzi che risalgono a quell’epoca, quando la città era una delle più importanti della Toscana.

Chi viene a Volterra può ammirare la Cattedrale di Santa Maria Assunta (fondata nel sec. IX), con di fronte il bel Battistero del XIII secolo. Il cuore della città è la Piazza dei Priori, dominata dal palazzo comunale, il Palazzo dei Priori (sec. XIII) e circondata da edifici medievali, fra cui spicca l’antica Torre del Porcellino. Nel centro storico si possono ammirare anche le chiese di San Michele, San Francesco o San Lino, le case Torri Toscano o Buonparenti, i palazzi Maffei o Guidi, le belle fonti monumentali di Docciola e San Felice. Dall’alto delle Mura del XIII secolo, che ancora oggi circondano Volterra, si può ammirare il paesaggio con una visuale che arriva fino al mare.

Il più importante museo è il Museo Etrusco Guarnacci, uno dei principali musei etruschi d’Italia, dove oltre alla grande collezione di urne (unica nel suo genere) possono essere ammirati il celebre bronzetto dell’Ombra della Sera, il coperchio dell’Urna degli sposi e centinaia di altri reperti antichi.

Nella Pinacoteca è esposta una importante collezione di quadri dal XIII al XVI secolo, con opere di Domenico Ghirlandaio, Taddeo di Bartolo, Luca Signorelli, Pier Candido e soprattutto la bellissima Deposizione del Rosso Fiorentino, uno dei quadri più importanti dell’arte cinquecentesca in Italia. Un’altra bella esposizione artistica di opere medievali è quella conservata nel Museo Diocesano d’Arte Sacra allestito nella chiesa di Sant’Agostino.

Nell’Ecomuseo dell’Alabastro viene illustrata la storia della lavorazione di questa pietra che per secoli ha costituito il principale prodotto artigianale della città. Chi invece preferisce ammirare opere d’arte contemporanea può visitare il Centro Espositivo Santa Maria Maddalena, con le sue collezioni di artisti volterrani e le mostre temporanee.

Gualdo Tadino

Informazioni Turistiche

Alle pendici dell’Appennino Umbro-Marchigiano, in una suggestiva e splendida posizione sorge la
città di Gualdo Tadino. Una realtà ricca di storia, arte, folclore e tradizioni che è strettamente connessa con un ambiente naturale rigoglioso e incontaminato. La città conta circa 15000 abitanti ed è immersa in un territorio in cui l’abbondanza di acque, l’aria salubre e la ricchezza di flora e di fauna si accompagnano armoniosamente nei vari scorci paesaggistici. La catena Appenninica domina la città, con il rilievo del Monte Penna, che raggiunge i 1432 m di altezza e svetta sui monti del Serrasanta, Maggio e Nero. I luoghi di maggior pregio paesaggistico sono l’area della Pineta di San Guido, il Castagneto, e la Valsorda apprezzati per gli affascinanti scorci panoramici e sentieri da scoprire. Qui il turista, a stretto contatto con la natura, può praticare sport, godere della quiete di questi posti e gustare ottimo cibo.

Gastronomia

Gualdo Tadino è una città che possiede anche tradizioni enogastronomiche. Le montagne, scendendo verso valle, digradano in dolci rilievi collinari impreziositi dalle coltivazioni d’ulivo, tra cui emerge l’autoctona cultivar di Rigali, dalla quale nasce il prezioso “olio extravergine d’oliva”. Eccellenti le specialità legate alla norcineria e i prodotti tipici locali, quali tartufi, funghi, asparagi selvatici e castagne.

Bevande

Gualdo Tadino è famosa in tutto il Mondo anche per la sua acqua. L’ambiente è infatti ancora incontaminato e ricco di sorgenti d’acqua, la più nota delle quali è quella della Rocchetta. Molto apprezzata è anche la Birra che viene prodotta in città.

Punti di interesse

Gualdo Tadino ha origini antichissime legate al popolo degli Antichi Umbri. Sul Colle I Mori è stato rinvenuto il loro primitivo abitato risalente al XIII sec. a.C.

In età romana la popolazione si spostò lungo la via consolare Flaminia, dando vita al municipio romano di Tadinum.

Nel 552, il territorio gualdese fu teatro della battaglia di Tagina, nella quale Totila, re dei Goti, perse la vita contro Narsete, comandante dell’esercito Bizantino.

L’attuale città, che sorge sul colle di S. Michele Arcangelo, venne fortificata nel 1242 dall’Imperatore Federico II di Svevia che costruì anche la Rocca Flea, importante fortezza militare oggi sede del Museo Civico, che ospita importanti opere di maestri rinascimentali umbri e marchigiani e accoglie una sezione dedicata alla grande arte ceramica locale. Gualdo Tadino è infatti la “Città della Ceramica”, nota per la particolare produzione di maioliche che affonda le sue radici in epoca antica e che si distingue per i colori iridescenti dell’oro e del rubino, ottenuti attraverso la famosa tecnica del “lustro” o del “riverbero”.

Nel cuore della piazza cittadina sorgono la Cattedrale di S. Benedetto, la Chiesa di S. Francesco contenitore di mostre ed eventi culturali, il Museo di Casa Cajani che ospita il Museo della Ceramica e degli Antichi Umbri, il Palazzo del Podestà e la Torre Civica sede del Museo Regionale dell’Emigrazione.

Il percorso museale rende possibile ripercorrere la millenaria storia della città che nasconde, tra i sentieri delle sue montagne e i vicoli del centro storico, piccoli gioielli da scoprire e ammirare.

Nel 1833, Papa Gregorio XVI concesse a Gualdo Tadino il titolo di Città.

Alle bellezze artistiche e paesaggistiche si uniscono tradizioni folcloristiche e gastronomiche. Nel mese di settembre la città si colora per tre giorni con i vessilli delle quattro Porte, simbolo delle  antiche porte d’ingresso delle mura medievali, un turbinio di colori e di emozioni per i gualdesi ed i  turisti che affollano numerosi la piazza principale e le vie del centro storico. Evento saliente della manifestazione è il corteo storico che vede più di mille figuranti sfilare per le vie della città ricreando uno spaccato di vita medievale unico al mondo.

Gualdo Tadino è anche città molto ricca di tradizioni religiose e pagane che affondano le loro radici nella notte dei tempi e rappresentano il tratto distintivo di una comunità laboriosa ed accogliente, un vero e proprio scrigno di tanti piccoli tesori tutti da scoprire!

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