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Cartoceto -

Frontignano

(Ussita)

Sabato 15  Marzo 2025 163km Dislivello 3400 mt

Tempo totale: 4:14:02 Ritirati: 3

ordine
d'arrivo
vincitore di tappa

AYUSO Juan

UAE TEAM EMIRATES

4:14:02

PIDCOCK Thomas

Q36.5 PRO CYCLING TEAM

+ 0:13

HINDLEY Jai

RED BULL - BORA - HANSGROHE

+ 0:13

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AZZURRA
AYUSO Juan
UAE TEAM EMIRATES
VERDE
TAROZZI Manuele
VF GROUP BARDIANICSF-FAIZANE'
CICLAMINO
PIDCOCK Thomas
Q36.5 PRO CYCLING TEAM
BIANCA
AYUSO Juan
UAE TEAM EMIRATES
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È la tappa più dura della Tirreno-Adriatico con arrivo in salita. Si sonda lungo le valli dell’interno marchigiano con continui saliscendi nella prima parte intervallati da alcune salite importanti come Crispiero risalendo poi verso la galleria delle Fornaci. Nell’ultima parte si transita da Visso e Castelsantangelo sul Nera per affrontare la salita finale.
Ultimi km
Gli ultimi km sono costituiti dalla salita a Frontignano. Salita di circa 8 km con lunghi tratti sopra il 10% specialmente nella prima parte. Salita ampia e caratterizzata da numerosi tornanti in sequenza. In prossimità dell’ultimo chilometro le pendenze diminuiscono leggermente. Rettilineo largo 6 m su fondo in asfalto.

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Cartoceto

Panoramica

A 15 km dal mare, tra le dolci colline della Valle del Metauro, sorge Cartoceto, borgo dal fascino senza tempo. Nato in epoca romana e cresciuto nel Medioevo attorno a mura difensive, nel Settecento il suo olio illuminava Piazza San Marco, sigillando un legame speciale con la Serenissima.

Oggi il centro storico incanta con il suo dedalo di vicoli che conducono al Teatro del Trionfo, luogo magico presto primo Polo Performativo Multisensoriale d’Italia. Ma è l’olio extravergine DOP, unico nelle Marche, il vero protagonista di una ricca enogastronomia celebrata ogni anno dal Festival Cartoceto DOP.

Circondato da uliveti e sentieri panoramici, il borgo è un rifugio per chi cerca natura e benessere, con percorsi ideali per escursioni a piedi o in bicicletta.

A valle, lungo l’antica via Flaminia, sorge Lucrezia, la frazione più popolosa. Il suo nome è avvolto nella leggenda: forse rifugio per Lucrezia Borgia e Giovanni Sforza, forse una affascinante locandiera. Dalla sua piazza principale, Piazza Papa Giovanni Paolo II, partirà la carovana della tappa.

Gastronomia

Cartoceto è terra di eccellenze gastronomiche, dove tradizione e qualità si fondono in prodotti unici, autentici ambasciatori del territorio. Il simbolo della sua cultura agroalimentare è l’olio extravergine di oliva DOP, l’unica DOP olearia delle Marche, frutto di un perfetto equilibrio tra clima, terreno e cultivar locali. Questo prezioso olio, un blend di Raggiola, Frantoio e Leccino, si distingue per il suo gusto armonico e avvolgente, caratterizzato da bassa acidità e note fruttate che esaltano ogni piatto.

La tradizione olivicola di Cartoceto affonda le radici nel XVI secolo: già allora l’olio veniva sottoposto a severi controlli e ogni partita di olive registrata per evitare frodi e contrabbando. Oggi, questa eredità vive nelle aziende agricole locali, che uniscono esperienza e innovazione per garantire un prodotto d’eccellenza.

Accanto all’olio, spiccano i formaggi caprini e di fossa, vere delizie per i palati più esigenti. I formaggi di fossa maturano tre mesi in cavità scavate nella roccia, secondo la tradizione medievale, sviluppando aromi intensi e un sapore deciso, con sentori di sottobosco e noce. I formaggi caprini, invece, sono spesso guarniti con erbe e fiori delle colline, trasformandosi in piccole opere d’arte gastronomiche.

La gastronomia locale vanta anche una varietà di prodotti artigianali, tra cui conserve, paté e sott’olio preparati con verdure locali. Le aziende agricole del territorio offrono un patrimonio di sapori autentici, dove ogni prodotto è frutto di una lavorazione attenta e rispettosa delle materie prime.

La Mostra Mercato dell’Olio e dell’Oliva, nelle prime due domeniche di novembre, celebra questa straordinaria tradizione con degustazioni guidate, laboratori enogastronomici e incontri con i produttori. Un’occasione imperdibile per scoprire i segreti di questa terra generosa e assaporare il meglio della sua cucina.

Vini e Bevande

Il territorio del comune di Cartoceto e della Valle del Metauro offrono una selezione di vini autoctoni di grande carattere, autentica espressione del territorio. Il Bianchello del Metauro DOC, fresco e armonico, ha una storia millenaria legata alla battaglia del Metauro del 207 a.C., quando, secondo la leggenda, l’esercito cartaginese di Asdrubale ne fece largo consumo prima della sconfitta. Ottenuto da uve Bianche, si distingue per il colore giallo paglierino, i profumi floreali e fruttati e la piacevole freschezza che lo rende perfetto con piatti di pesce e formaggi freschi.

Il Colli Pesaresi Sangiovese DOC, dal carattere strutturato e fruttato, rappresenta l’anima più intensa del territorio. Con il suo colore rosso rubino e aromi di ciliegia e prugna, offre un gusto vellutato e armonico, ideale con carni rosse e formaggi stagionati. La produzione di questi vini si basa su metodi biologici e sostenibili, garantendo qualità e rispetto dell’ambiente.

Accanto ai vini, una vera specialità locale è il Liquor d’Ulivi, un liquore ottenuto dall’infusione di foglie d’olivo. Questo prodotto racchiude l’essenza dell’olivo, pianta simbolo del territorio, ed è apprezzato per il suo aroma delicato e le proprietà digestive. Dal colore ambrato, ha un sapore balsamico con un leggero fondo amarognolo.

I vini e i liquori di Cartoceto sono il risultato di un territorio unico e di una lunga tradizione, offrendo esperienze sensoriali che raccontano la storia e la cultura della Valle del Metauro.

Punti d'Interesse

Cartoceto è un borgo affascinante, ricco di storia e di luoghi che raccontano la sua identità. Il cuore del paese è Piazza Garibaldi, su cui si affaccia il Palazzo del Popolo, con la Torre dell’Orologio e il suo orologio solare del XVII secolo. Passeggiando nel centro storico, si incontrano scorci pittoreschi, edifici storici e dettagli architettonici che evocano il passato medievale.

Uno dei luoghi più suggestivi è il Teatro del Trionfo, nato come frantoio e deposito di olive, poi trasformato nel ‘700 in un raffinato teatro dove si esibì anche il grande soprano Renata Tebaldi. Con il suo scheletro ligneo e le quinte ottocentesche, è oggi il cuore della proposta artistico-culturale del borgo. Grazie a un finanziamento del Ministero della Cultura nell’ambito del Piano Strategico Grandi Progetti Culturali 2023, è stato avviato un ambizioso progetto di restauro. Il teatro diventerà il primo Polo Performativo Multisensoriale d’Italia, uno spazio innovativo che unisce tradizione e sperimentazione, aprendo nuove possibilità per le arti performative.

Simbolo della vocazione olivicola di Cartoceto è la Fontana dell’Olio, opera dello scultore monaco Padre Stefano Pigini, che raffigura la Dea dell’Abbondanza, da cui sgorga simbolicamente il prezioso olio del territorio. Poco distante, il Palazzo Marcolini, un tempo dimora nobiliare, conserva ancora oggi una biblioteca storica, soffitti decorati e arredi d’epoca.

Per gli amanti dell’arte sacra, imperdibili la Collegiata di Santa Maria della Misericordia, con opere pittoriche di grande valore, e il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, noto per il suo affresco miracoloso. Nei dintorni, la Pieve dei Santi Pietro e Paolo, affascinante chiesa romanica immersa nel verde, domina la Valle del Metauro con un panorama mozzafiato.

Appena fuori dal borgo, il Convento di S. Maria del Soccorso, fondato nel 1500 dagli agostiniani, sorge sul Monte Partemio, tra boschi e uliveti. Per chi ama la storia, la Torre di Ripalta, dell’XI secolo, offre un panorama straordinario sulle colline marchigiane. Nei pressi, l’antico lavatoio in pietra rosa e le edicole votive raccontano il passato della frazione.

A Lucrezia, la struttura più affascinante è Villa Adanti, residenza ottocentesca del baritono David Squarcia, poi acquisita dalla famiglia Adanti. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu quartier generale nazista e una delle poche abitazioni risparmiate. Suggestiva è anche la Cappella del Pilone, un piccolo edificio con campanile. Nel 2009, durante scavi lungo la Via Flaminia, è stato scoperto un sepolcreto altomedievale con corredi funerari risalenti al VI-VII secolo.

Infine, per chi cerca il contatto con la natura, la Via dell’Acqua offre itinerari tra mulini, sorgenti e uliveti, regalando passeggiate tra antiche tradizioni e panorami incontaminati. Cartoceto, con la sua fusione di storia, cultura e paesaggi autentici, è una destinazione imperdibile per chi desidera scoprire il fascino più genuino delle Marche.

Frontignano (Ussita)

Panoramica

Ussita è un piccolo comune del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Situato a 744 metri sul livello del mare, ha subito gli effetti delle forti scosse dei terremoti del 2016 e del 2017 che hanno cambiato la vita dei residenti, reso impraticabili i suoi monumenti storici e alcuni caratteristici impianti sportivi. Interessato dalla ricostruzione dopo il sisma, il paese conserva la sua bellezza naturalistica, caratterizzata dai suggestivi sfondi dei Monti Sibillini.  Il suo tratto distintivo è il Monte Bove, che con le sue imponenti pareti rocciose di calcare massiccio, regala al visitatore scenari e paesaggi sorprendenti. La località, attraversata dal Torrente Ussita, è un’ottima base di partenza per le escursioni, con numerosi sentieri e itinerari per il trekking, il nordic walking, la mountain bike, l’alpinismo su roccia. La frazione di Frontignano, località sciistica di medie dimensioni, tra le più importanti del Centro Italia, è molto amata da chi pratica gli sport invernali ed è frequentata anche d’estate da chi predilige il turismo all’aria aperta. Il Monte Bove Sud, regno del camoscio appenninico e dell’aquila reale, con i suoi 2169 metri è la cima più alta ed è un ambiente tra i più straordinari del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Gastronomia

La cucina tradizionale del territorio, affonda le sue radici nella pratica secolare della pastorizia.

Agnello cucinato in modi diversi, pecora utilizzata nelle ricette tipiche, formaggi freschi, pecorino stagionato dal sapore unico, sono gli ingredienti immancabili nelle tavole dei ristoranti e degli agriturismi della zona, insieme alle carni di bovini allevati in ambienti incontaminati, garanzia di genuinità della materia prima, grazie anche alle piccole dimensioni delle aziende produttrici, spesso a conduzione familiare.

Le carni di maiale trasformate in ottimi insaccati, su tutti il tipico ciauscolo, salame spalmabile dal gusto inconfondibile, piatti realizzati con tartufi e funghi raccolti nel territorio, sughi e ricette con protagonista la trota, allevata nelle troticolture locali, donano sapori inconfondibili che consentono al visitatore assaggi pieni di bontà.

Zuppe, paste all’uovo ripiene con erbe di montagna e ricotta, ingrediente che si ritrova anche in numerosi dolci tipici, vengono accompagnate da buoni vini dei vitigni marchigiani, alcuni dei quali prodotti ad alta quota.

Marmellate, le cui materie prime provengono dai monti e dai boschi del comprensorio, insieme a frutta secca, sono alcuni degli ingredienti dei dolci caratteristici della montagna appenninica, da gustare in abbinamento con amari, distillati e liquori tipici della zona.

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