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Tappa molto lunga e abbastanza ondulata nella prima parte. Partenza da Follonica per percorrere la parte settentrionale della provincia di Grosseto fino a sfiorare il Monte Amiata e attraversare il senese scalando il Passo del Lume Spento e la Foce fino a Montalcino e Chiusi. Dopo il percorso si addolcisce e lungo la piana del Trasimeno porta a Foligno attraverso strade prevalentemente rettilinee a volte con carreggiata ristretta. Superata Foligno si affronta la salita finale per il Valico di Colfiorito posto a circa 4 km dall’arrivo.
Ultimi km
Ultimi chilometri in netta ascesa. Parte più dura all’inizio con tratti oltre il 10% e poi lugo falsopiano a salire fino al Valico. Breve discesa e dopo l’attraversamento dell’abitato di Colfiorito breve ascesa fino all’arrivo.
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Follonica
Panoramica
Follonica è una città affacciata sul mare, situata al centro del golfo omonimo, che va da Piombino a Punta Ala. Questa particolare posizione ha fatto sì che Follonica avesse una forte vocazione turistica, sebbene la sua fondazione risalga al XVI secolo, quando l’Ilva si era imposta nel territorio toscano come uno dei principali poli siderurgici. Il centro storico di Follonica coincide infatti con l’antico muro perimetrale (recinto magonale) che racchiude le ferriere. Quest’anno, il 2023, il Comune festeggia il suo prima secolo. Nel 1923 la città ha infatti ottenuto la sua autonomia, staccandosi dal vicino Comune di Massa Marittima.
Il litorale di Follonica è particolarmente apprezzato per il fondale marino sabbioso che digrada lentamente verso il largo. Una caratteristica che rende le spiagge particolarmente adatte alle bambine e ai bambini. I numerosi stabilimenti balneari disseminati lungo questo tratto di costa maremmana, offrono agli amanti del mare la possibilità di trascorrere piacevoli giornate sulla spiaggia. Non mancano inoltre ampi tratti di spiaggia libera e dog beach. Negli ultimi 18 anni Follonica ha più volte ottenuto la Bandiera Blu. Nel 2017 ha ricevuto le 5 Vele da Legambiente, riconoscimenti che costituiscono, fin dalla loro istituzione, una garanzia sulla qualità delle acque del mare e sui servizi forniti ai visitatori. La città del Golfo è inoltre stata un centro famoso per la lavorazione del ferro, nonché importante polo industriale di produzione e lavorazioni artistica della ghisa durante il Granducato di Leopoldo II di Lorena: è tramite questo forte legame con il passato che la città sta riscoperndo la sua storia e i suoi edifici che, restaurati e attualizzati, offrono una visione moderna della città della ghisa e dei suoi fasti, in un legame profondo con la storia europea. Grazie ad un importante progetto di ristrutturazione, gli edifici della città fabbrica e delle ferriere granducali stanno via via tornando a nuova vita. Attualmente tutta l’area è interessata da un’importante progetto di recupero, ed è sede del Magma, il Museo delle Arti in Ghisa nella Maremma, della biblioteca della Ghisa, del Teatro Fonderia Leopolda, e di una porta di accesso al Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane.
Gastronomia
Follonica è una rinomata località turistica molto apprezzata anche per la tradizione culinaria basata su antiche ricette di mare e antiche ricette di terra tipiche di questa parte di Maremma
Mangiare a Follonica significa immergersi in percorsi enogastronomici di notevole interesse in quanto quasi tutti i ristoranti propongono piatti a base di pesce, come il cacciucco, o piatti tradizionali come i tortelli maremmani e le varie zuppe. I piatti vengono accompagnati da eccellenti vini toscani prodotti sulle colline dell’entroterra.
Punti di Interesse
Follonica è una cittadina ricca di storia, tradizione e luoghi da visitare.
- MAGMA – Museo delle Arti in Ghisa nella Maremma: ospitato nei restaurati spazi del Forno San Ferdinando, l’edificio più antico della città, il MAGMA è una scatola magica che racconta una storia di ingegno, arte e passione: quella dell’industria siderurgica italiana. Al Magma muri secolari e preziosi manufatti, affiancati dalle più avanzate tecnologie multimediali, accompagnano i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta di uno straordinario monumento di archeologia industriale.
- Teatro di Follonica: il progetto di restauro della Fonderia Leopolda, edificio che attualmente accoglie il teatro, è stato curato dall’architetto Vittorio Gregotti. Inaugurato il 27 ottobre del 2014 con un concerto di Franco Battiato, attualmente la platea può ospitare 400 persone. All’interno del teatro sono presenti anche una caffetteria e un ristorante.
- Pinacoteca: la Pinacoteca di Follonica, risalente ai primi del Novecento, è stata prima Casa del Fascio, poi Casa del Popolo e oggi sede della Pinacoteca civica. Al suo interno si trovano collezioni permanenti donate da artisti e pittori contemporanei, locali e non.
- Chiesa di S.Leopoldo: la chiesa di San Leopoldo di Follonica a croce latina, presenta un pronao alla seriliana in ghisa. Di ghisa, sono anche le tre colonne che sorreggono la trabeazione. In basso, un balaustra sempre in ghisa decorata a traforo delimita l’area del pronao.
- La Pievaccia: è una torre in filaretti di pietra, all’interno del Parco Naturale di Montioni. La torre sorge su un crinale con una pendenza molto importante ed è oggi accessibile tramite i Percorsi 8 e 9 degli itinerari naturalistici del Parco. Aveva, quasi sicuramente, una duplice funzione: religiosa (almeno al piano terra) e di controllo del territorio. Il fatto che durante recenti scavi archeologici non siano state trovate sepolture né all’esterno né all’interno e nemmeno una fonte battesimale permette di escludere la funzione di Pieve, come invece il nome farebbe pensare. Dalla sommità della torre, raggiungibile attraverso una scala in sicurezza, si gode un fantastico panorama sulla valle del Fiume Pecora e sul Golfo di Follonica.
Colfiorito (Foligno)
Panoramica
Foligno, tradizionalmente definita “Centro del mondo”, è una città ricca di arte e storia. Il suo fulcro è Piazza della Repubblica, con la Cattedrale di San Feliciano appena restaurata e riaperta al pubblico, lo splendido Palazzo Trinci, museo della città, e il Palazzo Orfini con il Museo della stampa. Qui, nel 1472 fu stampata la prima copia della Divina Commedia. Nella stessa piazza San Francesco si spogliò dei suoi beni, vendendo stoffe e cavallo per riparare la chiesetta di San Damiano.
Il territorio che si estende vasto fuori dalle mura cittadine è ricchissimo dal punto di vista culturale e ambientale. Dal centro urbano, si arriva a Colfiorito risalendo la Valle del fiume Menotre: il paesaggio si trasforma gradualmente, passando dalla pianura alla montagna, tra i boschi rigogliosi e le cascate del Parco dell’Altolina. Questo territorio è un susseguirsi di scenari suggestivi, arricchiti da borghi affascinanti come Pale, con le sue grotte e l’Eremo di Santa Maria Giacobbe, e Rasiglia, il caratteristico “borgo delle acque”.
Colfiorito, a pochi km dalla città, è un luogo ricco di storia, natura e tradizioni, situato a 760 m slm sull’omonimo Altopiano. E’ molto apprezzato per il suo valore naturalistico legato alla presenza di una palude di montagna, scrigno di biodiversità, e cuore del Parco regionale di Colfiorito. La storia del luogo è testimoniata dai resti della città umbra di Plestia, conservati all’interno del Museo Archeologico di Colfiorito (MAC). Grazie alla sua posizione strategica tra Umbria e Marche, Colfiorito è il punto di partenza ideale per esplorare il territorio, offrendo un’esperienza autentica tra natura, storia e sapori genuini.
Gastronomia
L’Umbria è notoriamente conosciuta come una regione di eccellenza dal punto di vista enogastronomico. Foligno con la sua peculiare storia, tradizione e geografia è sicuramente nella regione, uno dei luoghi di massima espressione.
Il territorio conserva buona parte delle tradizioni culinarie e segue un ritmo segnato dal tempo, assecondando i cicli stagionali legati alla produzione agricola che offre prodotti ottimi come i fagioli di Cave, i “gobbi” (cardi) utlizzati per la succulenta parmigiana, l’olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà moraiolo tipico di queste zone. Si produce anche miele millefiori con il nettare di più specie botaniche: girasole, castagno, acacia ecc.
Il centro e i borghi sono disseminati di locali e attività di piccola ristorazione dove degustare le eccellenze del territorio. Per chi vuole assaggiare i piatti caratteristici della cucina folignate non possono mancare: strangozzi al tartufo, tagliatelle e gnocchi al castrato, piccione alla folignate, trota del Menotre in porchetta, pizza al formaggio con salumi – ancora oggi immancabili protagonisti, insieme alla coratella d’agnello e alle uova sode, della tradizionale colazione di Pasqua – le preparazioni fatte con lenticchie e patate rosse di Colfiorito, per finire con il dolce tipico, la rocciata.
Gli altopiani di Colfiorito non sono solo uno scrigno di biodiversità naturale, ma anche un luogo privilegiato per la coltivazione di numerose specialità agricole: lenticchie, cicerchie, fagioli e ceci. Ci sono poi numerose colture a cereali come frumento, orzo e soprattutto farro.
Gli altopiani sono anche ricchi di pascoli che favoriscono l’attività zootecnica. La produzione di ottime carni, di latte e relativi derivati completano il panorama di un’offerta agroalimentare ricca e varia.
Prodotto d’eccellenza del territorio è la Patata Rossa di Colfiorito, prodotto IGP, che diventa assoluta protagonista ad agosto durante la Mostra mercato e Sagra della Patata Rossa. La Patata Rossa di Colfiorito IGP si caratterizza per la buccia rossa opaca e sottile, una polpa consistente e di colore giallo paglierino. Ottima da fare lessa, arrosto, fritta o alla brace viene utilizzata in un gran numero di ricette, ma tra le migliori interpretazioni locali possiamo citare gli gnocchi con sugo di castrato e le ciambelle dolci di patate rosse.
Vini e Bevande
Foligno è anche al centro di importanti zone di produzione vitivinicole quali il Sagrantino di Montefalco secco e passito, il Rosso di Montefalco, il Grechetto (Bianco) e il Trebbiano (Bianco).
Punti di Interesse
La Valle del Menotre
Lungo il vecchio tracciato che dal centro urbano di Foligno porta a Colfiorito si attraversa la Valle del Menotre, caratterizzata da un eccezionale ambiente naturale. L’antico fiume che dà il nome alla zona, nei secoli ne ha plasmato l’ambiente, la società e l’economia, favorendo la nascita di molini e gualchiere per la lavorazione del tessile E la produzione della carta e il fioririe di piccoli insediamenti, borghi e castelli, ancora oggi sospesi nel tempo: Belfiore, Pale, Ponte Santa Lucia, Scopoli, Leggiana, Casenove, Serrone, Verchiano, Rasiglia.
Belfiore e Pale sono anche i due punti di accesso per il Parco dell’Altolina. Qui il fiume Menotre forma oasi, cascate, rivoli, forre e grotte ed è possibile percorrere una rete di percorsi naturalistici di grande fascino. Scopoli conserva un bel castello medioevale che racchiude la Chiesa di Santa Maria Assunta. Casenove, luogo di passaggio obbligato verso la montagna in postazione centrale lungo la via Lauretana, è sempre stato un’importante stazione di posta, tanto che anche Mozart vi sostò durante il suo viaggio da Roma verso il santuario della Madonna di Loreto.
Pale è un antico castello posto ai piedi dell’omnimo Monte. Incastonato in un suggestivo ambiente naturale, grazie alla vicinanza del fiume divenne centrale per la produzione della carta.
Da Pale, attraverso un percorso naturalistico con 305 gradini, si arriva all’eremo di Santa Maria Giacobbe, di cui si ha notizie dal 1296. Abitato fino ad epoca recente, conserva affreschi databili tra il 1300 e il 1600. Dal centro del paese si ha inoltre l’accesso alle Grotte dell’Abbadessa, che presentano stalagmiti, formazioni calcaree e stratificazioni geologiche di grande interesse.
Un altro gioiello della Valle del Menotre è Rasiglia, uno de “I Borghi più belli d’Italia”, detto anche il “borgo delle acque”. Qui infatti l’acqua della sorgente Capovena scorre tra le vie del paese fino a raccogliersi nella grande e suggestiva vasca detta La Peschiera. Nel corso del Novecento è stato un importante centro di produzione del tessile, di cui sono ancora ben visibili numerose testimonianze che fanno di Rasiglia un museo a cielo aperto.
Gli Altopiani di Colfiorito
Conosciuti anche come Altopiani Plestini, i sette Altopiani sono inseriti nell’Appennino umbro-marchigiano, racchiusi entro una corona di dorsali calcaree dall’aspetto aspro e scosceso e rappresentano il fondo di antichi bacini lacustri prosciugatisi naturalmente o per bonifica.
Il fascino dei Piani viene vissuto e apprezzato percorrendo una articolata rete sentieristica, costituita in gran parte da sentieri ad anello più o meno lunghi, che consentono di visitare le emergenze naturalistiche, storiche, archeologiche e culturali del territorio. A piedi, ripercorrendo spesso antiche strade e vie di transumanza o scegliendo le vie a lunga percorrenza (Sentiero Italia e Sentiero E1) e i cammini spirituali, Via Lauretana e Cammino Francescano della Marca. Infine anche in bicicletta seguendo il Circuito dei sette Altopiani Plestini per 47,3 km e un dislivello di 670 metri su superficie mista, asfalto e sterrato.
Il Parco regionale di Colfiorito
Il Parco regionale di Colfiorito situato a 760 metri di altitudine e con una estensione di soli 338 ha è il più piccolo tra le aree protette dell’Umbria ma è considerato un autentico scrigno di biodiversità, strettamente connessa alla presenza di una palude di montagna, dichiarata zona umida di importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar nonché sito di interesse comunitario inserito nella Rete Natura 2000.
I musei di Colfiorito
Museo Naturalistico – Per approfondire la conoscenza scientifica e ambientale del territorio, il Museo Naturalistico contiguo all’Infopoint turistico del Parco ospita diverse collezioni naturalistiche.
MAC – Il Museo Archeologico raccoglie circa 1450 reperti di epoca romana e preromana venuti alla luce nel corso degli scavi effettuati nel territorio degli altopiani.
Memoriale del campo di concentramento di Colfiorito ospitato in una ex casermetta militare commemora le vicende del campo di concentramento monarchico fascista attivo dal 1939 al 1944.
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