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Tirreno-Adriatico, un affare per vincitori di Grandi Giri

23/02/2023

Dopo i tre Grandi Giri, non c’è gara a tappe più desiderata e preparata dai corridori della Tirreno-Adriatico. Per averne la conferma basta sfogliare la lista dei partenti delle edizioni dell’ultimo decennio, si noterà immediatamente il livello d’eccellenza che anno dopo anno si ripropone sulle strade della “Corsa dei Due Mari”.

Se prendiamo in esame le ultime 14 edizioni, ovvero da quando la Tirreno-Adriatico ha modificato leggermente la sua filosofia di disegno del percorso, aprendolo maggiormente a scalatori e atleti da corse a tappe, ben 12 di queste sono state appannaggio di corridori che nella loro carriera hanno vinto almeno un Grande Giro. E nelle due edizioni in cui non lo sono state, la Tirreno-Adriatico è stata vinta da un campione olimpico e vincitore della Parigi-Roubaix, ovvero Greg Van Avermaet nel 2016 – anno in cui la tappa regina con arrivo a Monte San Vicino è stata annullata per maltempo – e da un campione del mondo e vincitore di Milano-Sanremo e Strade Bianche, ovvero Michal Kwiatkowski nel 2018. Per il resto, dal 2009 in poi, è sempre stata terreno di caccia di corridori che si sono esaltati anche nelle gare di tre settimane.

Ad aprire il filotto è stato il compianto Michele Scarponi nel 2009, che avrebbe vinto il Giro d’Italia nel 2011, nel 2010 è stato poi il turno di Stefano Garzelli (vincitore del Giro 2000), nel 2011 di Cadel Evans (Tour de France 2011), nel 2012 e 2013 di Vincenzo Nibali (Giro d’Italia 2013 e 2016, Tour de France 2014 e Vuelta a España 2010), nel 2014 di Alberto Contador (Giro d’Italia 2008 e 2015, Tour 2007 e 2009, Vuelta 2008, 2012, 2014), nel 2015 e 2017 di Nairo Quintana (Giro 2014, Vuelta 2016), nel 2019 di Primoz Roglic (Vuelta 2019, 2020, 2021), nel 2020 di Simon Yates (Vuelta 2018), e nel 2021 e 2022 di Tadej Pogacar (Tour 2020 e 2021).

Nell’edizione del 2023 sono già annunciati al via tra gli altri Geraint Thomas, che ha vinto il Tour nel 2018, e Jai Hindley, trionfatore alla Corsa Rosa del 2022, che andranno senza ombra di dubbio inseriti tra i favoritissimi. Se il vincitore della prossima edizione non dovesse invece essere un atleta che ha vinto una corsa di tre settimane, allora sarà meglio segnarsi il suo nome, perché da qui a qualche anno potrebbe diventarlo.

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