Il terzo corridore con cui raccontare la Tirreno-Adriatico 2021, dopo van Aert e Alaphilippe, non poteva che essere lui, Mathieu van der Poel.
Perché ha vinto due tappe, naturalmente, ma soprattutto per come le ha vinte.
Nella terza tappa ha forzato il ritmo già a 98 km dall’arrivo per approfittare dei ventagli, restando poi abbastanza lucido per battere van Aert in volata.
Nella quinta tappa, quella dei muri di Castelfidardo, ha iniziato a fare il diavolo a quattro appena entrato nel circuito finale.
Ha attaccato una, due, tre volte, selezionando sempre di più il gruppetto dei migliori, finché a 52 km dal traguardo gli è sembrato il momento giusto per andarsene via tutto solo, sotto la pioggia.
Una follia, nel ciclismo moderno.
Nel finale ha sofferto il freddo, la fatica, forse la fame, ma col suo infinito talento è riuscito a resistere al rientro di Pogačar, coronando con la vittoria una delle più belle imprese nella storia della Tirreno-Adriatico.