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La legge slovena

13/03/2022

In fin dei conti, anche la Slovenia affaccia sul Mar Adriatico. Quindi, non dovrebbe sorprendere che la Tirreno-Adriatico da quattro anni a questa parte sia terreno di caccia dei corridori sloveni. O meglio, dei due corridori che stanno monopolizzando le corse a tappe, in primis, ma ormai anche le classiche più prestigiose del calendario internazionale: Tadej Pogačar e Primoz Roglič. Tadej ha vinto la Corsa dei Due Mari per il secondo anno consecutivo – cosa che non succedeva dalla doppietta di Vincenzo Nibali nel 2012 e 2013 – mentre Primoz aveva vinto l’edizione del 2019.

Di Pogačar è stato detto ormai tutto, visto che sono due anni che vince in lungo e in largo. Una statistica impressionante è quella che dice che delle ultime 8 corse a tappe disputate, ne ha vinte ben 7. Questo vuol dire che dal Tour de France 2020, vinto nella cronometro finale (proprio contro Roglič), non è salito sul gradino più alto del podio di una corsa di più giorni solamente al Giro dei Paesi Baschi 2021 (vinto proprio da Roglič), quando ha chiuso al terzo posto.

“Non sono imbattibile” ha detto oggi poco prima di sollevare al cielo il Tridente di Nettuno, ma, al momento, si fa davvero fatica a credergli. L’acquolina in bocca in vista della Milano-Sanremo comincia a venire… sul Poggio saranno tutti coi fari puntati su di lui, in attesa di una fucilata che potrebbe ulteriormente scolpire il suo nome nella storia dei grandissimi di questo sport.

TRADIZIONE TEDESCA – La Tirreno-Adriatico 2022 è stata impreziosita da un’ultima volata tiratissima, che alla fine ha visto prevalere il tedesco Phil Bauhaus, alla sua vittoria più prestigiosa della carriera. Classe 1994, si inserisce perfettamente nella grande tradizione teutonica dei velocisti.

“Quando ero piccolo il ciclismo era molto seguito in Germania, erano i tempi di Ullrich e Zabel, li ammiravo molto. Sono cresciuto nello stesso paese di Marcel Kittel, spesso ci siamo allenati insieme, poi mi sono trasferito a Colonia dove invece ho potuto apprendere i trucchi del mestiere da André Greipel, che per me è un punto di riferimento. Adesso, però, è giunto il momento che trovi la mia strada” diceva un paio di anni fa.

La sua strada la sta trovando e quest’anno potrebbe veramente essere quello buono per potersi finalmente inserire nel lotto dei grandi velocisti del gruppo.

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