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Elogio alla follia

09/03/2022

Se ci fosse riuscito, sarebbe stato un altro capolavoro impensabile. Tadej Pogačar ci ha provato anche oggi, anche quando sarebbe potuto stare comodamente nella pancia del gruppo, in attesa di tappe a lui più congeniali. Invece lo sloveno sembra voler correre per lo spettatore, per fare show, per assicurarsi che chi è davanti alla televisione non dica: “che noia questa tappa!”.

Così l’ha studiata a pennello: ha messo la squadra a tirare a 50 km dall’arrivo, nel giro di pochi chilometri ha ripreso i fuggitivi della prima ora e ha atteso con pazienza che arrivasse il traguardo volante di Amelia. Tutti erano convinti che Pogačar volesse sprintare per prendersi i 3 secondi di abbuono, ma il capitano della UAE Team Emirates ha pensato che fosse troppo poco un’accelerazione di 200 metri e poi lasciare 30 km di quiete in attesa della volata. Così si è scelto il compagno di squadra più loco, Marc Soler, e dopo lo striscione del traguardo volante non si è fermato, anzi, ha rilanciato l’andatura e si è divertito per un po’ di chilometri.

Con lui si è ritrovato un altro corridore che si trova a suo agio con gli attacchi folli, Julian Alaphilippe, che ovviamente non si è fatto pregare e ha cominciato a spingere a più non posso. Dietro, però, non hanno dormito, hanno fiutato quasi subito il pericolo e tutte le squadre dei vari velocisti si sono spese per domare il prima possibile il “cavallo pazzo” Pogačar. Le acque si sono calmate a 10 km dall’arrivo, quando l’azione di Pogačar e Alaphilippe è stata annullata e i velocisti hanno tirato un sospiro di sollievo.

Certo, se lo sloveno comincia ad attaccare anche quando il profilo altimetrico di una tappa è quasi completamente piatto (l’unico GPM era in apertura di frazione), non si può davvero più stare tranquilli. E la cosa bella è che la Tirreno-Adriatico deve ancora offrire le quattro tappe sulla carta più movimentate, motivo per cui è lecito aspettarsi fuochi d’artificio non appena il percorso lo permetterà.

Alla fine di tutto ciò è emerso prepotente Caleb Ewan, che ha messo in chiaro che tra 10 giorni, alla Milano-Sanremo, sarà uno degli uomini da battere. Una volata prepotente, che non ha balbettato nemmeno nel ciottolato di Corso del Popolo di Terni e che gli ha permesso di togliersi di ruota velocisti di alto rango come Arnaud Démare e Tim Merlier.

“Fino ad ora alla Tirreno-Adriatico ero sempre stato sfortunato, vuoi per le cadute, vuoi per una forma fisica non perfetta, ma prima o poi volevo davvero riuscire a vincere una tappa. La Sanremo è uno dei miei grandi obiettivi e arrivarci con una vittoria dà grande carica”. Gli avversari sono avvisati.

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